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IL FUTURISMO

Nel movimento del Futurismo l’entusiasmo per la modernità assume il carattere di elogio della velocità ed esaltazione della macchina – prima tra tutte l’automobile: la macchina è il mezzo e il fine della creatività artistica una metafora dell’esistenza, il simbolo di un progresso ‘senza morale’ cioè di uno sviluppo tecnologico che sfocerà nell’esaltazione della guerra.

Ispirati alla rivoluzione tecnologica dell’epoca i futuristi considerano l’automobile un’innovazione che muterà l’ambiente e la percezione della realtà da parte dell’uomo essa si eleva dunque a simbolo delle idee futuriste relative alla modernità e al progresso tecnologico.

D’Annunzio, protagonista ed interprete dei nuovi bisogni della società, guarda con entusiasmo all’industrializzazione e alla nuova potenza tecnologica, diventando paladino di un nuovo umanesimo nutrito di scienza e tecnica. Il poeta esalta la modernità e l’alleanza della macchina con l’uomo, ma avverte bene come l’accresciuta vitalità porti l’uomo con una parabola discendente verso una progressiva dissoluzione.

Unendo l’esperienza del viaggio in automobile alla teoria del filosofo francese contemporaneo Henri Bergson, secondo il quale la realtà è un continuo fluire, i futuristi intuiscono che le stesse sensazioni della velocità, del dinamismo e della simultaneità, prodotte dalla nuova tecnologia e dal moderno ambiente urbano, costituiscono l’essenza della realtà.

I concetti della velocità e del flusso costante di sensazioni sono in linea con il carattere d’avanguardia del movimento che si oppone al canone classico dell’ordine e della stabilità. L’automobile infine come mezzo di trasporto individuale, procura una sensazione di potenza, un’esaltazione e un senso d’emancipazione che contribuiscono a rendere più aggressivo il programma futurista.

Oltre cento opere di Giacomo Balla hanno come protagonista l’automobile in corsa. Altri futuristi tra cui Umberto Boccioni, e C. Carrà si dedicano a ritrarre veicoli a motore come automobili, autobus, tram elettrici e motociclette.

[1]Il movimento appare come la categoria fondamentale del dipinto. Esso è reso in termini decisamente astratti, pur rimanendo l’autore fedele alla rappresentazione dinamica come sequenza e traiettoria. L’immagine si apre a ventaglio in una rapidissima successione e il chiaroscuro, con il suo crescendo e poi il suo svanire, evidenzia il senso del veloce trapassare. Le rotazioni, le linee forza, le linee di fuga degli oggetti nello spazio tendono a rendere il dinamismo dell’apparizione e la simultaneità della percezione: Balla non aspira a rappresentare l’oggetto, ma a darne l’essenza, lo stato rivelativo, e l’essenza che si condensa nell’immagine, ...il dinamismo astratto, reso da cerchi e triangoli. Il triangolo è la forza dinamica per eccellenza, la forma penetrante. “Oggetto d’ispirazione e d’attenzione sarà ogni azione che si sviluppa nello spazio”

 

“Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo, un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, é più bello della Vittoria di Samotracia”

di Marinetti

Ma quali erano queste automobili con il cofano adorno di tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo, che colpivano la fantasia di Marinetti? Erano senza dubbio la vetture da corsa di quegli anni d’inizio delle grandi competizioni automobilistiche.

La Fiat 130 HP che vinse con Nazzarro proprio il Gran Premio di Francia del 1907. Aveva un motore di 16 litri di cilindrata e i tubi, che escono sul lato sinistro della macchina, sono quei serpenti di cui parla Marinetti.

Qualche volta correvano anche vetture di serie trasformate, come Isotta Fraschini, sempre del 1908.

Fiat chiamata “Mostro” che aveva un motore di circa 28 litri di cilindrata su 4 cilindri con una corsa di 25 centimetri e che sviluppava 290 cavalli. E’ stata impiegata per un record di velocità vicino a Ostenda ed ha superato i 225 km/h. Fiat S74 che ha vinto con Bragg il Gran Premio degli Stati Uniti a Milwaukee nel 1912; aveva una cilindrata di 14 litri, la potenza di 190 cavalli ed una velocità massima di 165 km/h).


 

[1]G. Balla, Velocità d’automobile, 1913


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Ultimo aggiornamento: 07-02-2011.